LA VITALE IMPORTANZA DI TUTTE LE SPECIE (EDWARD O. WILSON)

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In un lampo la mia mente diventò sgombra e io fui consapevole del faticoso lavorio che il mondo naturale porta avanti ben al di là della limitata attenzione che normalmente gli dedichiamo; lì le passioni perdono ogni significato, la storia acquista una dimensione diversa, priva di esseri umani, mentre accadono grandi eventi che svaniscono senza che nessuno li registri o li comprenda. Io ero qualcuno di passaggio, privo di qualsiasi importanza, in questo mondo familiare eppure profondamente estraneo che avevo finito per amare. Gli innumerevoli prodotti dell'evoluzione si erano raccolti lì per scopi che non avevano nulla a che fare con me; la loro lunga storia cenozoica era racchiusa in un codice genetico che io non sapevo decifrare. (...)

Ma sapevo che attorno a me i singoli organismi e le loro popolazioni effettuavano il loro lavoro con la massima precisione. Alcune specie erano concatenate in forme simbiotiche così intricate che, estraendone una, si sarebbe provocata un’estinzione a spirale delle altre. Tale è la conseguenza dell’adattamento ottenuto con la coevoluzione, il cambiamento genetico reciproco tra specie che interagiscono nel corso di numerosi cicli vitali.

Eliminate anche un solo tipo d’albero tra le centinaia esistenti in una foresta come questa, e con esso spariranno gli organismi che lo impollinano, quelli che ne mangiano le foglie e ne trivellano il legno, poi vari fra i loro parassiti e principali predatori e magari qualche specie di pipistrello o di uccello che vive dei suoi frutti - e quando finirà questa catena di ripercussioni? Forse solo quando collasserà gran parte della foresta con tutta la sua varietà, così come crolla un arco quando si toglie la pietra angolare che lo sostiene.

Più probabilmente gli effetti saranno solo locali, limitandosi a provocare un mutamento secondario nella generale abbondanza delle numerose specie sopravvissute. In entrambi i casi gli effetti superano le capacità predittive degli ecologi dei nostri tempi. È quanto basta per indurci ad adottare l’ipotesi di lavoro che tutti i particolari, in ultima analisi, hanno una loro importanza, in qualche modo a noi ignota, ma vitale.

(Edward Wilson, Biofilia, Arnoldo Mondadori Editore, 1985, pp. 14-16)

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