PERCHÈ AMIAMO I CANI, MANGIAMO I MAIALI E INDOSSIAMO LE MUCCHE. RECENSIONE AL LIBRO DI MELANIE JOY

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di Giulio Sapori

Il libro di Melanie Joy cerca di analizzare quegli apriori social-culturali che, inquadrando la realtà, normalizzano determinate pratiche. E' un libro sul male che banalmente facciamo, partecipando ad un sistema di sfruttamento-morte di miliardi di animali.


La domanda è filosofica: perché il male? perché partecipiamo a questo male? perché decidiamo di stare dalla parte degli assassini? La risposta è semplice: perché apparteniamo ad una società carnista.
Questo neologismo ci permette di andare oltre il falso neutralismo onnivoro per pensare in maniera più libera.


La cultura, infatti, crea quegli orizzonti di significato che ciascuno introietta fin da piccolo: abitando una determinata società, incorporiamo un habitus ad immagine e somiglianza della società di appartenenza.
Un habitus non è semplicemente un abito, qualcosa che decidiamo di indossare o togliere a nostro piacimento ma, seguendo le indicazioni di Bourdieu, quello stile impersonale che permette alle persone di essere riconosciute come soggetti del campo sociale in cui vivono. L'habitus congiunge il personale e il sociale, il privato e il pubblico, la mente e il corpo: è una pratica che si compie senza pensare, poiché fa parte dell'ideologia, del 'già' pensato di quel determinato sistema.


Il carnismo è habitus poiché la carne non è necessaria alla nutrizione umana. Chi mangia carne, quindi, non è onnivoro (tutti gli uomini lo sono), ma carnista poiché ne può fare a meno, come, tra l'altro, accade con tantissima carne di animali non considerati cibo dalla cultura che abita, per es. il cane in Occidente.
 

Il carnismo è un'ideologia violenta in quanto implica la sofferenza e la morte necessaria dell'animale di cui ci si ciba. E la prima cosa che fa il sistema ideologico è normalizzare la violenza, definendola naturale (siamo predatori come gli altri animali) e necessaria (la carne serve ai fabbisogni umani).


La razionalizzazione, meccanismo di difesa, non fa più sentire l'atto che compiamo come problematico, anche perché "lo fanno tutti". Altra cosa da fare è rendere invisibile il processo che dall'animale-soggetto (verso il quale siamo portati ad empatizzare) porta alla carne-oggetto (verso cui non proviamo nulla).

 
Come contrastare il carnismo, l'ideologia della carne?
Melanie Joy indica la via della testimonianza: testimone è colui che empatizza con la vittima, che cerca di dare parola ai senza parola. Il testimone dimostra il coraggio della verità (Foucault), cercando di essere il cambiamento che vorrebbe vedere nel mondo.

Qui un video dove Melanie Joy spiega il carnismo:




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